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 Secondo lavoro

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giuseppe3m




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MessaggioTitolo: Secondo lavoro   Secondo lavoro Icon_minitimeMar Dic 09, 2008 10:40 pm

Ciao a tutti e complimentiper questo nuovo spazio! Vi propongo il quesito che segue e che ho già postato su nursind, lo propongo anche in questo spazio per arricchire la discussione e magari aggiungere a quanto già chiaramente detto in nursind. Saluti a tutti, Giuseppe.

Vi chiedo un parere su quanto richiesto ufficialmente alla mia Azienda:

"Salve e intanto grazie per questa possibilità, di chiarire soprattutto a me stesso cosa posso o non posso fare, che mi state dando; confidando nella mia capacità di sintesi spero di non perdere in chiarezza e precisione.

Mi chiamo Giuseppe
.sono Infermiere Professionale, Diploma Regionale
.assunto a tempo pieno e indeterminato in Az. Osp. S. Maria Nuova come Collab.re Prof.le Sanitario Infermiere - cat. D
.in ruolo presso la unità di Centrale Operativa 118

La mia formazione professionale sanitaria ha seguito i criteri dettati dalla mia unità operativa e relativa agli obiettivi e competenze della unità operativa stessa.

La mia personale formazione e interesse ha proseguito invece su altri binari acquisendo nel 2003 il titolo di:
. counsellor psicosociale (acquisito presso il Centro di Psicologia e Analisi Transazionale di Milano, Scuola riconosciuta dal Murst come abilitata al rilascio del titolo di Psicoterapeuta)
. master in psicologia dell’emergenza e psicotraumatologia (acquisito presso Ass. Vertici – Firenze)

Inquadramento professionale della figura di counsellor da www.counsellingcncp.org
Non esiste un albo professionale istituito per legge, ma solo albi istituiti da private associazione come il CNCP.
Il counselling appartiene alle professioni non regolamentate censite dal CNEL e dal CoLAP.
Coloro che intendono aprire la partita IVA per l'esercizio della libera professione possono farlo facendo riferimento al codice di classificazione dell'attività professionale: lettera N Sanità e assistenza sociale; numero 85.14.2 con inserimento della dicitura "Attività professionale svolta da counselor".
La dicitura da utilizzare nelle fatture è: Prestazione professionale di counselling o intervento di counselling.
Non è possibile, pertanto, emettere una fattura esente IVA.
Dal punto di vista previdenziale il counsellor si iscrive alla cd. "gestione separata" inps che dal 2006 "costa" il 18,2% del reddito netto professionale (se non pensionati e in assenza di altre previdenze obbligatorie) , con possibilita' (non obbligo) di addebitare al cliente il 4% dell'onorario di Partenza (lordo).

Nella fattispecie
Dall’anno prossimo si formerà in Modena una società di formazione composta da persone di diversa formazione di base ma tutti counsellor col mio stesso percorso; oltre a questi ci saranno anche una figura infermieristica, una medica e psicologica che non hanno ulteriori titoli.
Queste persone hanno chiesto la mia disponibilità ad entrare in società in pari percentuale.

L’attività che si svolgerebbe è quella di formazione e supporto al singolo e ai gruppi sui temi di:
1) comunicazione
consapevolezza
relazione
stress management
supporto emozionale
Le competenze teorico-pratiche e gli strumenti a cui si accederebbe sono quelli del counselling e del counselling dell’emergenza

2) formazione sui temi del D.lgs 81 del 2008 in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro
Le competenze teorico-pratiche e gli strumenti a cui si accederebbe sono quelli sanitari dell’emergenza.

Forma societaria ???
La forma societaria a cui avrebbero pensato è quella della associazione di professionisti ma stanno comunque ragionando su tutte le forme possibili.

Presupposti:
Da quanto fin ora letto sulla materia mi sembra di aver capito che:
- l’Az. Ospedaliera S. Maria Nuova non ha tra la sua mission/vision/obiettivi i temi sopra citati
- l’Az. Ospedaliera S. Maria Nuova non ha figure Counsellor tra i suoi professionisti
- l’Az. Ospedaliera S. Maria Nuova non ha competenze di counselling
- l’Az. Ospedaliera S. Maria Nuova non ha competenze di formazione su D.lgs 81 del 2008

Quindi
Da quanto fin ora letto sulla materia mi sembra di aver capito che:
- non esisterebbero conflitti tra la mia attività infermieristica in Azienda e quella di counsellor all’esterno
- non esisterebbero nemmeno conflitti tra la mia attività infermieristica in Azienda e quella di formatore su D.lgs 81 del 2008 all’esterno
- non verrebbe a cadere il rapporto di fiducia, fedeltà, esclusività verso l’Azienda Ospedaliera

Quesito
1- Posso entrare in una forma societaria sui temi sopra citati?

Se si, quale forma societaria mi è permessa?

Se no, posso concordare una associazione in partecipazione con loro (art. 2549 CC) nella forma di apporto di capitale o capitale/lavoro, comunque non configurando il rapporto subordinato di solo lavoro?

Oppure
2- Posso aprire una Partita IVA sui temi sopra descritti?

Oppure
3- Altro? ATTENDO VOSTRE PROPOSTE O LIMITAZIONI

NB: SOTTOLINEO CHE COMUNQUE NON HO INTENZIONE DI CHIEDERE IL PART-TIME 50%

Ultimo quesito:
L’anno prossimo dovrei laurearmi in Psicologia; potrò svolgere attività di Psicologo all’esterno rimanendo in contratto full-time come infermiere in Azienda ? L’essere Psicologo mi faciliterà l’attività esterna? Se si, dovrò essere iscritto all’Ordine degli Psicologi o sarà sufficiente il titolo di Laurea?"


Grazie a tutti, Giuseppe.
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